Comunicato del 01/04/2010

pubblicato il 01/04/2010

Comitato di Quartiere

In data 25/03/2010 abbiamo incontrato la dott.ssa Nicoletta Dotti, responsabile della U.O. Suolo e Acque Sotterranee del Dipartimento provinciale ARPA Lombardia di Milano.

Anzitutto, ci teniamo a sottolineare che nel corso della conversazione abbiamo potuto constatare, oltre alla cortesia e disponibilità, la preparazione e la schiettezza della nostra interlocutrice, il che, ancor più dei meri dati analitici, ci rassicura sulla serietà del lavoro svolto, o da svolgersi, da parte di ARPA.

Premesso che i terreni sottoposti a bonifica sono essenzialmente riconducibili a due aree (ex-Redaelli ed ex-Montedison), tutti gli edifici attualmente realizzati sono all’interno dell'area ex-Redaelli, tranne i 2 palazzi di via Bonfadini.
La dott.ssa Dotti ci ha indicato che l'area ex-Redaelli è stata oggetto di una procedura di bonifica avvenuta secondo quanto indicato dal DM 471/1999, più stringente rispetto alla normativa precedente e pressoché completamente riconfermato dal vigente D.lgs 152/2006. Questo è, ovviamente, un segno di maggior qualità.
Tuttavia, alcune analisi del terreno riguardanti l'area in cui verranno realizzate la case ALER, hanno indicato dei valori leggermente fuori norma ed è stato richiesto un supplemento di bonifica. Tali rilevazioni riguardano la presenza di metalli che, per le loro specifiche caratteristiche, non dovrebbero comunque comportare alcun rischio per la salute. Comunque, l’esito di queste rilevazioni ha indotto l'ARPA a disporre ulteriori verifiche anche in altri punti dell'area ex-Redaelli. Questo avverrà, generalmente, attraverso l'uso di piezometri già installati e presenti sul territorio. Si tratta, sostanzialmente, di una "via" che permette di raggiungere facilmente la falda da cui estrarre dei campioni da analizzare. Potremmo banalmente identificarlo come un tubo, inserito in profondità nel terreno, in cui è possibile effettuare misure della profondità della falda rispetto al piani campagna e/o effettuare prelievi di campioni di acqua della stessa.

La dott.ssa Dotti ci ha mostrato alcuni documenti relativi alle bonifiche, tra i quali, una "griglia" rappresentante i punti dove sono stati effettuati i carotaggi per le analisi ed una mappa contenente il posizionamento di vari piezometri nell’area del nostro quartiere.
Alcune delle zone "delicate", su cui viene posta particolare attenzione, sono le "collinette" esistenti nella porzione sud ovest dell’area Montecity: il controllo in questa area è costante (sebbene i noti problemi finanziari di Risanamento lo abbiano, di fatto, interrotto per un anno e dovrà quindi ripartire a breve). Il periodo di monitoraggio di queste aree è peraltro prolungato negli anni in modo da poter rilevare qualsiasi eventuale anomalia.

Abbiamo ricevuto rassicurazioni sulla qualità dell'acqua che sgorga dai nostri rubinetti: bisogna considerare che MM (che gestisce l'acquedotto ed analizza, mediante struttura laboratoristica propria, con continuità sia l’acqua all’uscita dal pozzo che quella distribuita) ed ASL, tramite il laboratorio ARPA, effettuano controlli meticolosi per garantire l'immissione in circolazione di acqua che rispetta i parametri di potabilità. ARPA riferisce che la zona è peraltro servita ad anello dalle centrali Linate e Ovidio e in caso di fermo di una delle due dalla Centrale Martini in Corvetto, per cui l’acqua distribuita non proviene dall’area in esame.

Ad una nostra specifica domanda circa la legittimità dell'utilizzo di terra di riporto proveniente dall'area ex-Montedison per realizzare il sottofondo del parco "Trapezio", la dott.ssa Dotti ci ha risposto che nell’ambito del progetto Montecity-Redaelli era previsto l’utilizzo in loco del materiale analizzato e ritenuto idoneo per le destinazioni d’uso previste. Va da sé che eventuali comportamenti illeciti potrebbero essere stati posti in atto, ma non risultano agli atti esposti in tal senso.

Per l’area ex-Montedison è in corso un'opera di rivisitazione dell'intera rete di monitoraggio della falda, con l'aggiunta di nuovi piezometri e l'eventuale ripristino di alcuni di quelli già presenti.
C'è da dire che, al contrario di quanto è avvenuto per l’area ex-Redaelli, in questa porzione alcune porzioni sono state oggetto di interventi ai sensi della vecchia normativa. Comunque, in sostanza, si è trovato il modo di vincolare Milano Santa Giulia SpA al rispetto delle disposizioni normative più recenti con riguardo alle aree soggette a nuovi scavi.
E’ stato riferito che l’azienda sta predisponendo gli studi in previsione della probabile realizzazione di un sistema di raffrescamento a pompa di calore riguardante il futuro quartiere.

A margine dell’incontro, abbiamo concordato di mantenere un rapporto di continuità nell’informazione di eventuali riscontri emergenti dalle future campagne di monitoraggio che saranno realizzate dall’Azienda sotto la supervisione di ARPA.

Cordialmente,

Il Comitato

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